Pensate alla strage di Orlando quando...

Molti di voi, spero, hanno letto del fatto accaduto ieri notte in un gay club ad Orlando, in Florida.
Era un normalissimo sabato sera, i ragazzi e le ragazze americani/e avevano voglia di divertirsi con i propri amici in una discoteca, e passare magari una bella serata.
Ma così non è stato.
E' stata tutto fuorché una bella serata.
Erano le 2 di notte, le persone stavano finendo di bere i loro drink, il DJ stava suonando le hit pop che a tutti piacciono e che fanno ballare i giovani, quando successe una cosa molto brutta.
Un 29enne è entrato nel Pulse, e ha iniziato a sparare a caso a centinaia di persone.
Persone che erano lì per divertirsi, ed essere senza pensieri.
La serata non si è conclusa con una centinaia di ragazzi e ragazze gay che tornavano a casa, dopo aver ballato tutta la sera. No.
La serata si è conclusa con 53 morti e più di 50 feriti.
Qual era la loro colpa? Essere gay.
Vi sembra una colpa? Una cosa di cui vergognarsi? A me no di certo.

Devo sentirmi in colpa per essere omosessuale? Devo sentirmi in colpa per essere come sono, e non avere paura degli insulti ed i brutti pensieri che le persone che mi circondano possono avere di me? 
Devo sentirmi in colpa per il nulla?
La risposta a tutte queste domande è no.

In questa triste domenica nuvolosa, ho avuto modo di leggere frasi di supporto e di commemorazione per le famiglie e gli amici delle vittime.
"Stop omofobia", "L'amore è amore", "Pray for Orlando".
Tutto molto dolce e ordinario. Perché si sa, difronte ad avvenimenti del genere la gente non fa altro che condividere parole di amore, pace, e solidarietà. 
Ma è sufficiente?
E' sufficiente condividere i colori della bandiera LGBTQ+ per essere apposto con la propria coscienza?

Vi devo forse ricordare di quella sera in cui avete chiamato "ricchione" quel ragazzo perché effeminato?
Oppure di quel giorno in cui avete visto due uomini baciarsi in un parco, e avete pensato "Che schifo. E se i bambini vedessero questa scena, cosa penserebbero?"
Per non dimenticare della frase "Non ho nulla contro di voi, ma..."
"Non mi danno fastidio i gay, mi danno fastidio le checche isteriche"
"Va bene tutto, ma non pretendete di avere dei bambini"
"Le femmine non ti piacciono proprio? Cioè, proprio zero?"



Ed è qui che vi dovete fermare a pensare.
Non tutte le armi sono fisiche. 
Non tutto l'odio è trasmesso attraverso un colpo di pistola o con un coltello.
Non c'è arma che ferisce più delle parole, delle battutine, frecciatine, o anche solo sguardi schifati.

Pensate alle vittime di Orlando quando passate davanti ad una coppia gay.
Pensate a quanto queste persone siano coraggiose a non nascondersi in un armadio, ad essere ciò che sono.
Pensate ad Edward Sotomayor, Stanley Almodovar, Luis Capo, Juan Guerrero, e agli altri morti nella sparatoria.
Pensate a loro prima di andare a dormire.
Avreste risparmiato queste persone dai vostri pregiudizi se non aveste saputo quello che sarebbe accaduto?

Quello che è successo non si può modificare.
Se fossi in possesso di una macchina del tempo probabilmente la userei per impedire ad Omar Mateen di entrare in quel locale.
Ma purtroppo la scienza non è arrivata a questo punto.
Quello che, invece, potete modificare, sono le vostre azioni.

Contate fino a 10 prima di sparare la vostra cattiveria, che non potrà uccidere 53 persone, ma ne può ferire una.
Riflettete.